Quest'anno è il decimo anniversario dell' assenza fisica ma la sua arte musicale è per sempre presente! In punta di piedi, è volato via, l'11 gennaio 1999, il poeta-cantautore che più di ogni altro,ha saputo fondere, nella sua arte, musica e poesia:Fabrizio DeAndrè. Un cantautore, un intellettuale, un poeta, un “uomo contro”, come si definiva lui stesso, che si muoveva in direzione ostinata e contraria. Nelle sue canzoni,l'attenzione è alle minoranze, tutte, da quelle politiche, etniche, dai fannulloni ai truffatori, quelli fuori binario, contro la guerra,verso la libertà. Anarchico, ironicamente feroce, mai interessato al potere...cantando con rabbia e amore il nostro e il suo tempo. Un’arte musicale,unica, di storie crude, umanamente commoventi, da Brassens a Genova, da Bob Dylan agli Indiani d'America,da Pasolini alla Sardegna, passando per il Vangelo...artisti e luoghi che lo hanno ispirato in vari modi e in vario titoli. E l’amore…l’amore cantato come nessuno è riuscito a fare: con dolore, dolcezza e ironia.
I suo 13 album sono la sua eredità per noi. Una fonte continua di emozioni...sempre da riscoprire.