Oggi vi riproponiamo un nostro "vecchio" articolo pubblicato un po' di tempo fa ma, secondo noi, sempre attuale, sperando possa essere utile a tutte quelle sposine che si destreggiano tra preparativi, tradizioni, moda, tendenze e tutto ciò che ruota intorno a questo "pazzo wedding world"...!!!!
Consigli per la sposa, dunque, e perchè no? Anche per lo sposo che voglia far contenta la sua amata, la suocera che voglia essere d'aiuto...la madre della sposa che vuole consigliare la sua bambina...insomma, buona lettura a voi!!!!!!!!!!
Portare il bouquet il giorno delle nozze è di solito considerato “ovvio” per una sposa, è la normalità.
Ma l’uso di questo “fascio di fiori”, da dove proviene?
Il bouquet è considerato, sin dall’antichità, come simbolo di purezza per la sposa e augurio di fecondità per la nuova coppia. Sebbene oggi sia più che altro un accessorio “di moda”, un vezzo, esso aveva, quindi nell’antichità, un significato ben più profondo.
Sempre secondo la tradizione, il
bouquet è l’ultimo dono dello sposo alla sposa. Di norma dovrebbe esserle recapitato nel giorno delle nozze. Nel tempo le usanze si sono un po’ modificate. Sia in Campania che altrove, per esempio, vige l’uso che il bouquet per il matrimonio sia regalato dalla madre dello sposo, e consegnato alla sposa il giorno delle nozze appunto dalla suocera.
I fiori della sposa ovviamente devono anche accordarsi col tipo di
abito scelto da quest’ultima. Ecco perché spesso è la sposa stessa a sceglierlo e a comunicare alla suocera le proprie preferenze in merito.
Per un
abito bianco va bene qualunque bouquet, di qualunque colore, purchè si evitino abbinamenti di fiori che “cozzino tra loro”.
Per un abito da sposa “colorato” , invece (sia esso avorio o con inserti rossi o glicine, in base alla moda del momento), il bouquet dovrà rigorosamente essere in tinta. Al giorno d’oggi, alcune sposine acquistano da sé il proprio bouquet.
La scelta è decisamente ardua. Basti pensare, in primo luogo, che esistono diversi
“modelli” di bouquet, che vanno scelti tenendo conto tanto del loro armonizzarsi con la forma dell’abito, tanto tenendo presente la struttura fisica della sposina.
Una sposa bassina, per esempio, dovrebbe evitare un bouquet di dimensioni troppo ampie, oppure “a cascata”, optando invece per un bouquet piccolo e tondo, che risalti la sua figura. Vi è poi il classico bouquet “a fascio” ideale per abiti stile “impero”. È fondamentale comunque che la sposa si senta a suo agio, tanto nel maneggiare il bouquet, tanto nel vederlo accostato alla propria figura di quel giorno.
Negli ultimi anni, sta prendendo piede l’usanza di sostituire il vero e proprio bouquet con delle
“borsette” di fiori, ovvero sfere floreali con manico morbido costituito da nastri di raso.
Ovviamente sul modello e i tipi di fiori del bouquet della sposa saranno basati anche i bouquet delle
damigelle (se la sposa le avrà), e l’
addobbo floreale tanto della chiesa (in caso di matrimonio con rito religioso), della sala (in caso di
matrimonio con rito civile) quanto della location, della villa scelta per festeggiare le nozze.
Ma non finisce qui. Non solo il modello conta per la scelta dei
fiori del bouquet. Le sposine più “esigenti” scelgono i fiori per il matrimonio anche basandosi sul loro significato, quindi sul
linguaggio dei fiori.
Un’altra
tradizione legata al matrimonio e ai fiori è quella del
“lancio del bouquet”.
La sposa, ad un certo punto del ricevimento lancia il proprio bouquet indirizzandolo verso tutte le ragazze presenti, in “età da marito” (o semplicemente “single”, diremmo oggi). La fanciulla che riuscirà a prenderlo, secondo la tradizione, si sposerà (o troverà l’amore) entro un anno.
Alcune ragazze preferiscono donare direttamente il proprio bouquet all’amica più cara o a una sorella. Altre ancora lo conservano in ricordo di un giorno speciale come quello del
matrimonio.
Le tradizioni insomma, si modificano nel tempo nei dettagli, sebbene la sostanza difficilmente cambi.