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Storia dell'abito da sposa. Atelier - Boutique -
Di Admin (del 03/02/2008 @ 15:09:25, in attualità, linkato 3509 volte)
Storia dell’abito da Sposa

Nella storia della moda si sono indossati diversi tipi di abbigliamento per una celebrazione importante come è il matrimonio. Il bianco è stato accettato come colore tradizionale per tanto tempo, però gli abiti da sposa non sempre furono bianchi. L’abito da sposa è unico, è un abito importante ed elegante e dipende dall’epoca e ambiente in cui si utilizza. Nelle epoche antiche, in Egitto o in Grecia, le spose indossavano il lino bianco in diverse lunghezze. Il colore bianco però non era indice di purezza, bensì simbolo d’allegria, celebrazione e felicità.
Nei matrimoni romani le future spose utilizzavano tuniche bianche come tributo ad Imeneo, Dio della fertilità e del matrimonio. Le spose, inoltre, si avvolgevano in un velo leggero di garza rossa, il flammeum, e ornavano i capelli con nastri intrecciati o con una corona di verbena. Ciò accadeva maggiormente fra le persone benestanti, perché con la loro ricchezza potevano ottenere questi tipi di tessuti. La gente con meno risorse copiava ed adattava i propri abiti alle tendenze dell’alta società.
Le Spose longobarde usavano tuniche di lana nera ricamate e coperte da manti rossi lunghi fino ai piedi, mentre le bizantine, che conoscevano tessuti preziosi come la seta, vestivano di seta rossa broccata d’oro con una trapunta di pietre preziose e, sul capo, fili d’oro, gioie e fiori profumati.
Anche durante il Medioevo, il rosso è il colore preferito per le Nozze, in quanto considerato simbolo di regalità perché difficile da ottenere e molto costoso. Oltre ad essere sinonimo di “sfarzo”, però, il rosso nasconde anche una simbologia più profonda: rappresenta infatti il dono che la moglie farà al marito, ovvero la capacità di generare “sangue nuovo” per la stirpe.
Le spose medioevali indossavano anche tuniche o cotte di lana color turchino con maniche lunghe e strette e manti con bordi di pelliccia di volpe o scoiattolo, mentre il viso era fasciato da “veli” di lino fermati al capo con intrecci di perle e fili d’oro.
Durante il Rinascimento, la Sposa si adorna di rasi, velluti, broccati, lunghi strascichi e gioielli: il tutto all’insegna dello sfarzo. A partire dalle maniche, vera mania del Quattrocento, che, ricamatissime e staccabili, rappresentano un vero e proprio “must” della Sposa rinascimentale.
Il Seicento veste le Spose con il gusto barocco pomposo e magniloquente: le vesti in velluto, damasco e broccato vengono impreziosite da pizzi, nonostante l’intento degli ambienti ecclesiastici di limitare questa mania dispendiosissima. A far scandalo sono anche alcuni abiti da Sposa, come quello indossato da Maria de’ Medici durante le sue nozze con Enrico IV, che iniziano a prevedere scollature quadrate molto audaci e spalle scoperte.
Durante il secolo XVIII e la prima parte del secolo XIX, le spose sono rimaste sempre fedeli ai tessuti di lusso.
Nel 1840 è la regina Victoria che ha rompe, in un certo senso, la tradizione degli abiti fastosi e colorati. Il suo abito era ricamato in bianco con fiori d’arancio, con uno strascico lunghissimo. Sui capelli portava gli stessi fiori del vestito mescolati con diamanti e aveva un velo di ricamo di Honiton. Anche nel XX secolo si può vedere come ogni decennio ha avuto la sua influenza sull’abito da sposa.
Gli abiti da sposa hanno una tradizione, bellezza e rappresentazione particolare all’interno della società.
Il vestito bianco è un simbolo di purezza in alcune culture. Ha avuto cambi e trasformazioni riflessi nello stile di vita d’ogni epoca. Il cambiamento fondamentale riguarda principalmente il colore: non si usa più solo il bianco, può essere anche beige o champagne, combinato ad altri colori come il nero.
Si parla del nero perché tanto Vera Wang come Carolina Herrera aggiungono ai propri abiti questo colore; può significare “finché morte non ci separi” che è parte del rito matrimoniale. Utilizzare il bianco tradizionale è sempre la prima scelta della sposa, però, adesso, per quelle più moderne che vogliono sposarsi tenendo comunque fede alla loro personalità e al loro stile di vita, ci sono altre proposte lanciate dagli stilisti.
Con l’abito di sposa, la donna deve sentirsi bene, comoda. Non c’è bisogno d’un corpo perfetto per vedersi bene, perché l’abito può avere tante versioni.
L’abito da sposa è il vestito più personalizzato che esiste nella moda. Lo sviluppo di nuove proposte deve
continuare.

Fonte: http://30mag.com

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello