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Banchetto nuziale: la storia, le tradizioni, le usanze.
Di Admin (del 24/02/2008 @ 21:19:59, in Consigli-Curiosità, linkato 6071 volte)



Il banchetto nuziale è stato, in tutte le epoche e presso tutte le classi, un importante occasione nella quale ai motivi festosi puramente gastronomici se ne intrecciavano altri che di culinario avevano ben poco: ostentazione di potenza e ricchezza, o comunque sforzo di affermazione sociale, elementi rituali e simbolici legati propriamente all’atto nuziale.
Tuttora, più di quanto non si creda, sedendosi a tavola durante un pranzo nuziale si partecipa ad un rito. Ovviamente certi dati sono più evidenti in altre epoche quando le differenze tra i vari ceti erano molto più accentuate: accanto ai banchetti per le nozze tra case regnanti atti a dimostrare potenza e ricchezza ma allo stesso tempo passione per il lusso sfrenato, troviamo esempi di nozze tra contadini che suggellavano il loro patto di nozze con banchetti ben più modesti e lontani da sfarzo e lusso.
In ogni caso, nonostante sfarzo e lusso siano tipici di ogni età, il trionfo del pranzo nuziale scenografico fu quello che si tenne nel 1600 a Palazzo Vecchio a Firenze per il matrimonio di Maria de Medici e il Re di Francia Enrico IV, che rimase nella storia soprattutto per le meraviglie teatrali escogitate dal famoso architetto Buontalenti, e per le statue di zucchero modellate dal Giambologna. Pare che, dopo la frutta, calarono dal soffitto nubi rigonfie con Giunone e Minerva, ed al loro dileguarsi le tavole erano cambiate a vista con altre di specchi e di cristalli, che a loro volta si trasformarono in boschetti con valli, siepi e fontane.
Al Medioevo ed al Rinascimento, epoche in cui allegorie e simbolismi la facevano da padroni in ogni momento della vita umana, risalgono molte delle usanze osservate ancora oggi durante i pranzi nuziali.
Oltre al numero dei convitati, che non deve essere mai dispari, è molto importante la presenza di dolci e zuccherini, gli attuali confetti, come simbolo di un dolce e lieto futuro. Inoltre, non possono mancare alcuni frutti come la mela, simbolo della dedizione della sposa, e la melagrana, simbolo della fertilità.
Devono essere in tavola anche cibi piccanti ed afrodisiaci per propiziare l’atto fisico dell’unione. In tutte le epoche, e nei limiti dei loro mezzi, come abbiamo già detto, anche la borghesia e le classi popolari hanno dato grande importanza ai banchetti nuziali.
Famose, per esempio, nella tradizione popolare Italiana, le cosiddette “Panarde” Abruzzesi, consacrate alla letteratura da Edoardo Scarfoglio e che si svolgono in modo analogo ancora oggi. A loro volta, piccola nobiltà e borghesia agiata di toga e di commercio, non scherzavano. Basti ricordare il banchetto tenutosi a Verzago nel 1569 per il matrimonio di Ippolita Dugnani con il conte Ottavio Giovio, durante il quale furono servite cinque portate rispettivamente di 145, 105, 105, 140 e 110 piatti ciascuna.


fonte: www.giallozafferano.it
in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello