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Articolo del 07/07/2011 Pubblicato in Consigli-Curiosità Letto 4764 Volte
Matrimonio a Napoli. Consigli e suggerimenti nozze. Le tradizioni e il galateo del matrimonio per il brindisi.
Come dimenticare, per esempio, la splendida Julia Roberts, vestita da damigella d’onore che, con estrema eleganza e infinita classe e simpatia, dice addio all’amore della sua vita lasciando che sia felice con un’altra ne
“Il matrimonio del mio migliore amico”?
Insomma, quello del brindisi è uno dei gesti “tradizionali” del matrimonio, che nel tempo si è arricchito e declinato a seconda del cambiamento dei tempi e delle culture, ma che resta insostituibile nello scenario di un ricevimento che non manchi di nulla.
Ci sono delle regole anche per quanto riguarda il brindisi? Certo che si!
Esso, così come lo stare a tavola, il corteo nuziale, e tanti altri elementi delle nozze e occasioni speciali, è governato da regole del galateo che, se non proprio fondamentali, sono rilevanti per la sua buona riuscita, per un brindisi che sia simpatico, emozionante, spontaneo, ma anche di classe e “beneducato”.
Vediamo insieme, dunque, cosa prescriverebbe il galateo in proposito, tenendo bene a mente però che, certe volte, le regole sono fatte proprio per essere infrante, quindi discostarsi da quanto segue non è necessariamente uno sbaglio o indice di poca eleganza per il proprio party.
In primo luogo, pochi sanno che non tutti possono fare un brindisi. Di norma dovrebbero essere gli sposi a chiedere a qualcuno tra gli invitati di dire qualche parola e questa richiesta andrebbe fatta in anticipo, così che il “prescelto” possa preparare un minimo di discorso ed evitare l’imbarazzo. Gli ospiti che, invece, “hanno il diritto/dovere” del brindisi dovrebbero seguire un certo ordine. Il primo ad avere il diritto di brindare è il padre della sposa che, dopo aver brindato agli sposi, lascia la parola allo sposo. Quest’ultimo leva il calice al suo testimone, quello più importante che, a sua volta, se vorrà, dirà qualche parola alla coppia.
La sposa ha diritto di fare un brindisi in qualunque momento lo voglia, purché si faccia annunciare dal marito.
Mai riempire o lasciar riempire il proprio bicchiere fino all’orlo, e mai chiedere altro vino o champagne prima di aver consumato quello che si ha già. Se qualcuno, tra i commensali è astemio, parteciperà lo stesso al brindisi per buona educazione, ma anziché bere, accosterà solo il calice alle labbra.
Secondo l’etichetta, poi, è importante che i bicchieri, durante il brindisi, si sfiorino, ma non si tocchino mai. Basta alzare il calice sorridendo all’altezza del viso, senza che vi sia un contatto con quello altrui.
Sarebbe inoltre da evitare il classico “cin cin”, che in realtà ha un significato poco elegante nella sua lingua d’origine e veniva utilizzato da marinai in ambienti portuali. Da preferire, se proprio non si vuol stare in silenzio, l’espressione “prosit” che vuol dire "sia utile, faccia bene, giovi!" e deriva dal latino.
Al di là di tutto, comunque, è importante non dimenticare lo scopo fondamentale del brindisi di nozze, ovvero fare gli auguri ai festeggiati, esprimere il proprio affetto per loro e trasmettere la gioia e l’emozione di un giorno speciale. Quindi, regole o no, la cosa importante nel momento in cui si leva il calice è connettere il proprio cuore e lasciare che parli per noi…tutto il resto verrà da sè!
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